Ciao Tommaso e Mario, grazie per questa intervista. Per prima cosa vi chiederei di raccontarci come avete iniziato a giocare a hitball e come sta andando la vostra carriera sportiva.
Come è nato il progetto RiAbita?
Tommaso: io sono architetto e Mario è ingegnere, ognuno ha competenze diverse. Entrambi abbiamo avuto delle esperienze lavorative che ci hanno portati a pensare che quello delle costruzioni sia un mondo in cui, a un certo punto, devi un po’ prendere il largo per i fatti tuoi, altrimenti nessuno ti riconoscerà mai quello che fai né quello che vali. Visto che lui è molto bravo nella parte di gestione del cantiere e nella parte energetica, mentre io ho più competenze sulla parte progettuale, abbiamo deciso di affrontare questo viaggio insieme e di collaborare quando la sfida diventa particolarmente difficile.
Questo studio ha un focus particolare?
Mario: Cercare di dare una nuova vita, un nuovo modo di abitare alle cose vecchie, che possono essere sia gli appartamenti ma anche soprattutto i materiali stessi. Per fare un esempio, il tavolo del soggiorno di Tom è fatto da travi di una cascina dismessa.
Vi è già capitato di lavorare su progetti in ambito sportivo?
Mario: All'inizio della carriera, nello studio dove collaboravo, avevo lavorato alla progettazione di un grosso impianto sportivo alle Mauritius. Concorso che avevamo pure vinto, solo che prima che assegnassero il premio in modo ufficiale è cambiato il governo ed è rimasto lì. Peccato perché era anche un bel progetto.