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Intervista ai fundraiser: HAULAB

Per la realizzazione della Hitball Arena, Sinombre collaborerà con il team di fundraising "HAULAB". Siamo andati a conoscerli nelle persone di Matteo Macchio e Daniele Consoli per sapere chi sono e che piani hanno per il nostro progetto!
Matteo Macchio
Daniele Consoli
Ciao Matteo e Daniele, grazie per questa intervista. Per prima cosa vi chiederei di raccontarci qualcosa di voi, del vostro background e come vi è venuto in mente di fare i fundraiser.
Io [Matteo] sono arrivato al fundraising nel 2018 perché avevo fondato una mia associazione culturale che si occupava di divulgazione scientifica con altri due amici, ma dopo averla fondata ci siamo accorti che non sapevamo niente di terzo settore e quindi abbiamo seguito il master di Fondazione CRT “Talenti per il Fundraising” dove ho conosciuto Daniele e gli altri componenti di Haulab. Haulab è nato perché tutti stavamo facendo lavori in proprio e tutti percepivamo la famosa “solitudine della partita IVA” e quindi abbiamo deciso di provare a lavorare insieme. il nome “Haulab” è nato da una crasi tra “Hau”, una parola di origine nord-europea che significa “Dono” e “Lab” da laboratorio.
Cosa fa un fundraiser?
Il fundraiser si occupa da un lato, come fosse un social media manager, di comunicazione, e dall’altro di strategia, di piani e campagne di raccolta fondi e crowdfunding. Ci possono essere vari obiettivi a seconda del partner con cui stiamo lavorando. In linea generale come consulenti di fundraising abbiamo uno sguardo d’insieme sulle attività associative, cercando di mantenere la rotta verso il raggiungimento degli obiettivi strategici e cogliendo le occasioni di networking, bandi, partnership, tenendo sempre al centro la community che sta alla base dell’ente con cui collaboriamo.
Come avete conosciuto Sinombre?
Il primo ad aver collaborato con Sinombre è stato Daniele Consoli che ha conosciuto l’associazione come potenziale sede di tirocinio per il master Talenti per il fundraising: per questioni formali non è stato possibile attivare la borsa, ma è iniziata la collaborazione nei mesi successivi. Da quell’incontro sono poi scaturiti vari sviluppi negli anni successivi: il progetto MoveHit partito nel 2020 e poi nel 2022 il torneo di hitball Youngstar Hitball Tournament, il piano strategico e i rapporti con gli enti locali e altri partner. Con la crescita delle attività Daniele ha coinvolto anche me e adesso lavoriamo insieme al progetto della Hitball Arena.
Che attività avete in programma riguardanti la Hitball Arena?
Prevedere ora un programma dettagliato è molto difficile. Ci sono delle azioni previste e programmate nella nostra pianificazione che vanno dalla raccolta fondi “da individui” alla raccolta fondi “da aziende” alle erogazioni di fondi da parte di fondazioni o enti pubblici. Nel primo caso si tratta di parlare con gli associati, con i loro amici e parenti e di stimolare una raccolta fondi da persone che possono avere un interesse diretto o indiretto nel progetto. Nel secondo caso parliamo di sponsorizzazioni, donazioni o in ogni caso coinvolgere aziende piccole o medie sul territorio. Nel terzo caso si vive un po’ alla giornata perchè, sebbene sappiamo che usciranno alcuni bandi, sul “quando” non ne siamo certi, o magari ne nasceranno di nuovi che non esistevano. Bisogna essere pronti, saper declinare la descrizione del progetto a seconda dello scopo dell’interlocutore. Con alcuni parleremo di visibilità, con altri parleremo della virtuosità del progetto.
Quali saranno le difficoltà principali? Dove sta la sfida?
Una delle sfide maggiori è quella di riuscire ad andare oltre la questione di “Eh, ma io pago già il tesseramento a Sinombre, non mi rompete!”. Già mi sembra di capire, però, che questo è un progetto a cui tanti nel mondo dell'hit ball tengano. Vedo tanti che dedicano molto del proprio tempo a questo obiettivo.
A quando l’inizio di una brillante carriera sportiva nell’Hitball?
La mia carriera nel mondo dell’Hitball potrebbe già esserci stata e voi non lo sapete! A parte gli scherzi, io a Hitball ci ho giocato alle medie. Adesso non lo so se riprenderò ma se mi invitate vengo però a vostro rischio e pericolo. Magari proponiamo una partita di inaugurazione con tutti i tecnici e fornitori che hanno partecipato alla realizzazione?
Cosa può fare chi vuole dare una mano?
La prima cosa che si può fare, come tesserati sinombre, è prendere il proprio telefono e guardare nella rubrica le 15 persone che sentiamo più spesso, con cui siamo più in confidenza, pensando se queste persone potrebbero essere interessate a sostenere quella che è la tua passione. Questo può avvenire sia da un lato emotivo perché magari sono un amico o una amica o un parente, ma anche perché magari, sono parte di una azienda grande o piccola che potrebbe avere dei vantaggi a collaborare o finanziare questo progetto, in visibilità, sgravi fiscali e quant’altro. Nelle prossime settimane ci faremo sentire, state pronti!
Qui si conclude la nostra intervista. Ringraziamo Matteo e Daniele per il loro tempo. A voi che avete letto fin qui non resta che salutarvi e dirvi

Grazie e ...
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